La spirometria è un esame che consiste nella misurazione della quantità di aria che il polmone impiega nella respirazione ma anche nella misura dei flussi dell’aria durante la respirazione forzata. L’esame è efficace e molto diffuso poiché standardizzato, risulta inoltre del tutto indolore, facilmente riproducibile e oggettivo. I risultati ottenuti vengono confrontati con uno standard noto, in funzione dell’età, del sesso, dell’altezza e del peso.
Come avviene l’esame?
La spirometria è utilizzata frequentemente per diagnosticare o valutare le funzionalità polmonari nelle persone che presentano malattie restrittive o ostruttive delle vie aeree.
Per eseguire l’esame si utilizza un particolare strumento chiamato spirometro, in grado di valutare i diversi volumi polmonari.
Durante l’esame di spirometria, al paziente viene chiesto di respirare all’interno di un boccaglio collegato con lo spirometro, eseguendo delle manovre respiratorie lente e forzate che andranno ripetute più volte in modo che lo specialista sia certo di misurare valori reali e non viziati da manovre non corrette.
La spirometria è utile per verificare la presenza di un danno nel funzionamento dell’apparato respiratorio. Questa valutazione è indispensabile per una diagnosi corretta di alcune malattie o per stimare un rischio operatorio, ma anche per identificare alterazioni precoci della funzionalità respiratoria che possono suggerire l’opportunità di adottare misure preventive per lo sviluppo di una malattia.
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