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a cura del Dottor Nunzio Zagari, dell’ambulatorio di Endocrinologia e Diabetologia del Centro Medico Santa Rosa

Come ogni 14 Novembre, data che celebra la nascita di Frederick Banting (il co-scopritore dell’insulina, nel 1922), anche quest’anno in tutto il mondo si è tenuta “La Giornata Mondiale del Diabete”. Spesso abbreviata in “GMD”, è stata creata a partire dal 1991 dalla Federazione Internazionale del Diabete (IDF) e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, in risposta alla crescente sfida alla salute posta dal diabete.

Secondo i dati pubblicati recentemente dalla World Diabetes Federation, nel mondo sono 450 milioni le persone che vivono con il diabete (1 adulto ogni 11), un numero destinato ad aumentare fino ad arrivare a 642 milioni nel 2040. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) stima che attualmente, in Italia, le persone con diabete sono oltre il 6% dell’intera popolazione, con numeri purtroppo destinati a salire. Le cause vanno ricercate non solo nell’aumento della popolazione e della durata media di vita, ma anche nella mancanza di esercizio fisico e nell’alimentazione poco corretta. Siamo di fronte a una “pandemia” (non molto diversa dal COVID!), cioè un’epidemia la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi e una mortalità elevata. 

L’informazione sul diabete fa risparmiare: il diabete, se non ben curato, può portare a malattie cardiovascolari, ictus, cecità, insufficienza renale, amputazione degli arti inferiori. Le complicanze del diabete hanno un forte impatto economico e sociale e, in questo momento di diffuse crisi economiche, ciò è particolarmente importante. Sono oltre 4 milioni gli italiani con il diabete e oltre 1 milione non sa ancora di averlo. Da qui l’urgenza di prendere provvedimenti nei confronti di questa malattia, il cui impatto dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul Servizio Sanitario Nazionale è molto importante. 

Tanto per rendere l’idea: 

  • ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco
  • ogni 30 minuti ha un ictus
  • ogni 90 subisce un’amputazione

La Giornata di Prevenzione del diabete al Centro Medico Santa Rosa

Grazie alla collaborazione del Dottor Nunzio Zagari, internista e diabetologo, e della Dottoressa Michela Dainelli, diabetologa, il giorno 20 novembre il Centro Medico Santa Rosa ha organizzato la Giornata di Prevenzione del diabete. I pazienti hanno potuto ricevere consulenza medica e dietologica gratuita, grazie anche all’affiancamento della biologa nutrizionista della struttura, Dottoressa Gemma Moscioni, e della psicologa, Dottoressa Colomba Daniele.

La visita ha previsto la valutazione di: 

  • glicemia
  • peso corporeo
  • altezza
  • pressione arteriosa
  • Body Mass Index (BMI, cioè rapporto tra peso e altezza)
  • circonferenza vita

Si è potuto così evidenziare l’eventuale necessità di modifiche alimentari e dello stile di vita in base alla presenza o meno di sovrappeso o obesità. Insieme alla raccolta di questi dati, è stato compilato da tutti i partecipanti un questionario da portare poi al proprio medico di base. Tale test, composto da una serie di domande a risposta multipla, ha permesso di calcolare, assieme ai dati clinici e antropometrici raccolti, il rischio di sviluppare entro 10 anni il diabete non insulino-dipendente, quello comunemente detto “alimentare”.

La Giornata di Prevenzione ha registrato una buona risposta nella partecipazione, gli specialisti sono riusciti a valutare circa 100 soggetti.

Facendo una media tra i risultati dei test, si evince che già nella nostra piccola “popolazione” vi è un rischio medio di sviluppo di diabete e patologie cardiovascolari di circa il 35%, una percentuale piuttosto preoccupante.

Linee guida nazionali per l’attività fisica: raccomandazioni per le persone con diabete mellito tipo 2

Quali sono le condizioni che permettono di definire un soggetto “a rischio” e quindi che necessita necessariamente di uno screening valutativo?

È possibile riassumerle in 8 punti fondamentali:

  1. Avere un’età superiore ai 45 anni – in tal caso la glicemia andrebbe controllata ogni anno, e se normale, il periodo può essere, in assenza di altri fattori di rischio, allungato a 3 anni
  2. Essere in una condizione di sovrappeso o obesità (a partire quindi da un Body Mass Index maggiore di 25)
  3. Avere un’alimentazione scorretta
  4. Avere uno stile di vita sedentario
  5. Avere una familiarità per la patologia diabetica
  6. Soffrire d’ipertensione o aver avuto in passato una patologia cardiovascolare (infarto, ictus…)
  7. Presenza di macrosomia fetale (neonato alla nascita di peso superiore a 4 kg) o di diabete in gravidanza
  8. Presenza di alterazioni a livello degli esami ematochimici

Adottare una corretta alimentazione, praticare attività fisica, mantenere un peso appropriato, evitare fumo e alcol, sono comportamenti che contribuiscono a prevenire l’insorgenza e le complicanze del diabete di tipo 2 e aiutano a gestire la patologia, spesso con risultati più duraturi e vantaggiosi rispetto alla sola terapia farmacologica. 

Le attività fisiche aerobiche e di forza sono importanti sia per la prevenzione che per il trattamento della malattia diabetica e la loro combinazione aumenta i benefici:

  • l’attività fisica dovrebbe essere svolta possibilmente ogni giorno 
  • camminare per almeno 30 minuti al giorno (individualmente o in gruppi) riduce il rischio di sviluppare il diabete 
  • è importante interrompere regolarmente (ad esempio, ogni 20-30 minuti) il tempo trascorso in posizione seduta e/o reclinata
  • i pazienti adulti con un buon controllo glicemico possono praticare in sicurezza molte attività, compresi vari tipi di sport 
  • per i pazienti anziani è necessario consigliare esercizi adattati, per tipologia e intensità, a particolari condizioni e limiti oggettivi.

Molti dei precedenti fattori di rischio sono quindi condizioni modificabili, che possono essere risolti cercando semplicemente un equilibrio tra dieta bilanciata e stile di vita sano:

  • educazione alimentare, cambiamento dello stile di vita, aumento dell’attività fisica quotidiana e del dispendio energetico, fanno parte assieme allo screening di prevenzione, di quei mezzi necessari sia alla prevenzione di patologie croniche, come il Diabete che alla loro diagnosi precoce.
  • quanto più è precoce la diagnosi, tanto più sarà efficace la terapia mirata alla prevenzione delle complicanze correlate.

Ecco la sfida da vincere: con l’adozione di uno stile di vita sano si può prevenire fino all’80% dei casi di diabete!

Per maggiori informazioni sulle visite specialistiche di Endocrinologia e Diabetologia è possibile rivolgersi al Centro Medico Santa Rosa chiamando la segreteria del centro allo 0761.1701531 dal lunedì al venerdì, dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00